Ieri ho avuto la fortuna di assitere, allo stadio Euganeo di Padova, al test match fra Italia e Australia.
L’Italia ha giocato una grande partita ed ha avuto la vittoria ad un passo: prima la trasformazione sbagliata di Marcato, poi la punizione a dieci minuti dalla fine sbagliata da Orquera (e sarebbero stati 5 punti di vantaggio), poi, subito dopo, quella battaglia a due metri dalla linea di metà aussie. Grande partita dell’Italia, ma vanno evitati i trionfalismi. I Wallabies avevano metà squadra titolare rispetto a quella che stava battendo gli All Blacks (anche se rimangono pur sempre l’Australia), e gli ultimi dieci minuti hanno dimostrato di avere più esperienza e sangue freddo.
L’Italia ha difeso alla grande, ma ha creato poco e non abbiamo dato il massimo nelle mischie ordinate e non (Castro, torna presto!), ma ci sono sicuramente elementi positivi. Masi come estremo gioca assolutamente meglio di Masi apertura, Marcato è stato grande, tranne qualche calcio di allegerimento non venuto benissimo, ma si è riscattato con un gran drop, Orquera ha messo dentro dei bei calci e in generale l’Italia è stata una squadra che, a parte qualche errore, ha tenuto testa agli australiani.
Riguardo all’arbitraggio, non per recriminare, ma per raccontare le cose come sono andate, c’è da dire che effettivamente la seconda metà australiana doveva essere annullata, e anche la prima è forse viziata da un fallo su Marcato. Ma anche altri piccoli errori, tipo una touche non data agli italiani con un giocatore che clamorosamente esce con la palla dopo un rinvio, il guardalinee alza la bandierina, ma secondo l’arbitro era già fuori e quindi si finisce a giocare una touche australiana nei nostri 22 anzichè una touche nostra nella loro metacampo.
I fischi: forse in tv si sono sentiti molto, ma allo stadio era sicuramente una piccola minoranza, che pian piano veniva zittita dal resto dello stadio. Comunque i punti degli avversari sono stati sempre applauditi dal pubblico che alla fine ha reso omaggio con standing ovation ai Wallabies che hanno ricambiato con applausi di ringraziamento.
Al solito il terzo tempo è stato grandioso, anche se i giocatori non si sono fatti vedere. Ho scambiato la sciarpa appena comprata con uno dei pochi australiani, ma purtroppo era difficile fossero di più!
Ora continuiamo con gli altri test match, ma ricordiamoci che il 6 Nazioni è un’altra cosa. L’Italia è cresciuta, ma dobbiamo e possiamo crescere ancora di più.