Democrazia a rischio?

La notizia del giorno è che il signor Ratzinger ha annulato la sua visita alla Sapienza. Inevitabili polemiche. Scontate e, se permesso, anche penose. Primo perchè è inverosimile che il Vaticano, proprio lui, gridi alla censura. Secondo perchè la questione viene analizzata ormai solo in questi termini di oppressione delle democrazia. Nessuno parla di come forse stanno davvero le cose. E cioè che non si tratta di censure e di diritto alla parola negato. Si tratta di una questione essenzialmente simbolica, di rapporti di forza. Ratzinger la sua opinione la esprime fin troppe volte, ma cosa diversa è se la esprime da Piazza San Pietro o dalla più importante università pubblica italiana. La quale, per fortuna, ha dato un sussulto di laicità, dimostrando che non è stata ancora conquistato dal quel filoclericalismo che ormai serpeggia ovunque, dai media alla politica.

PS: http://www.danieleluttazzi.it/node/336

4 Responses to Democrazia a rischio?

  1. dedalus ha detto:

    anche qui non sono d’accordo, ma meglio così. odio i blogs, come le discussioni in generale, in cui tutti si è d’accordo e ci si limita a darsi delle ammiccanti pacche sulle spalle..

    Ragù sai benissimo come io la pensi su Ratzinger: volevamo un papa nero? eccocelo servito. detto questo, privare qualcuno del diritto di parola, perchè non si è d’accordo sul quello che dice, che è, che fa e che, eventualmente, dirà, è comunque SEMPRE sbagliato. sulla scacchiera della vita pubblica italiana, la mossa di impedire l’interventento del papa non solo è eticamente sbagliata, ma è anche controproducente. combattere il fondamentalismo teocratico ratzingeriano con un opposto fondamentalismo – quello ateo-scientista che nega ad un credente, per di più capo di uno stato straniero, il diritto di parola – significa ripagare il papa con la sua stessa, sciagurata, moneta. così gli è stato fornito un alibi grande come una casa, così la sua crociata anti-illuminista potrà proseguire con più fervore, suo e del popolo cattolico conservaore.. spaccando sempre più l’Italia in guelfi e ghibellini.

    in uno stato laico TUTTI hanno diritto di parola, compreso il papa fascista.

  2. lussu ha detto:

    Non entro nel merito alla tua risposta. Dico solo una cosa. Non so se Ratiznger sia fascista o altro. La nostra Costituzione dice però chiaramente che i fascisti sono fuori dalla vita politica. Non ne possono prendere parte. Questo perchè la nostra repubblica nasce come reazione al fascismo. E la democrazia che si basa sulla convenzione che tutti ascoltino tutti ha un presupposto: che a tutti vada bene di ascotare tutti. Il fascismo non prevede questo: è sopraffazione, negazione del diverso. L’errore di Giolitti e dei democratici pre-ventennio fu quello di pensare di poter rendere innocuo il fascismo, di poterlo istituzionalizzarlo. Si sbagliarono perchè il fascimo è assolutista, esiste negando la tua esistenza.
    I nostri costituenti lo sapevano. E vietarono ai fascisti di organizzarsi in forme pubbliche. Quindi in Italia i fascisti non hanno diritto di parola.

  3. dedalus ha detto:

    il mio era, ovviamente, un ragionamento per assurdo.. ad ogni modo dire che è giusto impedire al papa di parlare in un’occasione pubblica perchè la Costituzione proibisce al fascismo di organizzarsi mi sembra ancora più assurdo. toni, per l’appunto, da guerra santa..

    l’errore fu dei liberali, non dei democratici. ti piaccia oppure no i democratici sono nati solo il 14 ottobre 2007… ; )

  4. lussu ha detto:

    non fare il furbo …
    ho scritto chiaramente che il discorso sul fascismo e costituzione era un discorso diverso da quello sul papa!

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